I duellanti
Cristina donàfredda come questa sera che ci scruta nella stanza
Nella stanza dei ricordi dove tu sei ritornato
per portarmi le tue scuse e un inchino riverente
Quanti sono quei fiori stretti nella mano fredda
trentasette margherite che mi frugano nel petto
Nella foto di un'estate c'era il vento che soffiava
mi ricordo che bastava l'equilibrio su una gamba
E nel tempo che ci rimane
e nel tempo che ci rimane
potremmo riparlarne senza tanta presunzione
E nel tempo che ci rimane
poco tempo che ci rimane
dovremmo ripensare
all'ultima conversazione
per capire chi si è fatto più male
Cosa sono quei fiori stretti nella mano fredda
fredda che non sai contare quanti giorni son passati
Dal momento i cui parlavi e guardavi solo a terra
per paura che vedessi tutta quella lontananza
Quanti sono i miei errori cancellati con la fretta
fretta di chi ha rinunciato a guardare verso il cielo
stesso cielo che ci ha visti duellanti fino al sangue
e camminare con le scarpe appesantite dal sospetto
E nel tempo che ci rimane
e nel tempo che ci rimane
potremmo riparlarne senza tanta presunzione
E nel tempo che ci rimane
poco tempo che ci rimane
dovremmo ripensare
all'ultima conversazione
per capire chi si è fatto più male
E nel tempo che ci rimane
questo tempo che ci rimane
non vorrei sprecarlo per l'ennesimo duello
tanto poi nessuno ha mai vinto
tanto sai che nessuno ha mai perso