Canzone del padre
Fabrizio de andrésolo i sogni che non fanno svegliare".
"Sì. Vostro Onore, ma li voglio più grandi."
"C'è lì un posto, lo ha lasciato tuo padre.
Non dovrai che restare sul ponte
e guardare le altre navi passare
le più piccole dirigile al fiume
e più grandi sanno già dove andare."
Così son diventato mio padre
ucciso in un sogno precedente
il tribunale mi ha dato fiducia
assoluzione e delitto lo stesso movente.
E ora Berto, figlio della Lavandaia,
compagno di scuola, preferisce imparare
a contare sulle antenne dei grilli
non usa mai bolle di sapone per giocare
seppelliva sua madre in un cimitero di lavatrici
avvolta in un lenzuolo quasi come gli eroi
si fermò un attimo per suggerire a Dio
di continuare a farsi i fatti suoi
e scappò via con la paura di arrugginire
il giornale di ieri lo dà morto arrugginito,
i becchini ne raccolgono spesso
fra la gente che si lascia piovere addosso.
Ho investito il denaro e gli affetti
banca e famiglia danno rendite sicure,
con mia moglie si discute l'amore
ci sono distanze, non ci sono paure,
ma ogni notte lei mi si arrende più tardi
vengono uomini, ce n'è uno più magro,
ha una valigia e due passaporti,
lei ha gli occhi di una donna che pago.
Commissario io ti pago per questo,
lei ha gli occhi di una donna che è mia,
l'uomo magro ha le mani occupate,
una valigia di ciondoli, un foglio di via.
Non ha più la faccia del suo primo hashish
è il mio ultimo figlio, il meno voluto,
ha pochi stracci dove inciampare
non gli importa d'alzarsi, neppure quando è caduto:
e i miei alibi prendono fuoco
il Guttuso ancora da autenticare
adesso le fiamme mi avvolgono il letto
questi i sogni che non fanno svegliare.
Vostro Onore, sei un figlio di troia,
mi sveglio ancora e mi sveglio sudato,
ora aspettami fuori dal sogno
ci vedremo davvero,
io ricomincio da capo.
Somente os sonhos que não fazem despertar".
"Sim. Meritíssimo, mas os quero maiores."
"Existe ali um posto, deixou-o teu pai.
Não deverás que ficar sobre a ponte
E olhar os outros navios passarem
Os menores dirige-os ao rio
Os maiores sabem já aonde ir."
Assim me tornei meu pai
Morto em um sonho precedente
O tribunal me deu confiança
Absolvição e delito a mesma razão.
E agora Berto, filho da Lavadeira,
Companheiro de escola, prefere aprender
A contar sobre as antenas dos grilos
Não usa nuca bolhas de sabão para jogar
Sepultava sua mãe em um cemitério de lavadoras
Envolvida em um lençol quase como os heróis
Parou-se um instante para sugerir a Deus
De continuar a receber os feitos seus
E foi embora com o medo de enferrujar
O jornal de ontem o dava morto enferrujado,
Os coveiros recolhem muitas vezes
Entre as pessoas que se deixam chover sobre.
Investi o dinheiro e os afetos
Banco e família dão rendas seguras,
Com minha mulher se discute o amor
Existem distâncias, não existem medos,
Mas cada noite, ela me rende mais tarde
Vêm homens, tem um mais magro,
Tem uma mala e dois passaportes,
Ela tem os olhos de uma mulher que pago.
Comissário eu te pago para isto,
Ela tem os olhos de uma mulher que é minha,
O homem magro tem as mãos ocupadas,
Uma mala de brincos, uma expulsão.
Não tem mais a face do seu primo Hashish
É o meu último filho, o menos querido,
Tem poucos trapos onde tropeçar
Não lhe importa levantar, nem mesmo quando cai:
E os meus álibis pegam fogo
O Guttuso ainda para autenticar
Agora as chamas me envolvem o leito
Estes sonhos que não fazem despertar.
Meritíssimo, és um filho da puta,
Desperto-me ainda e desperto-me suado,
Agora espera-me fora do sonho
Ver-nos-emos sem dúvidas,
Eu recomeço novamente.
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