Il lavavetri
Il parto delle nuvole pesanti
Con la spugna nella mano
E la schiuma nella spugna
Ha negli occhi il parabrezza
Di quell'auto che verrà
E poi se ne andrà
Appoggiato ad un muretto
Mette i sogni nel suo secchio
Si avvicina ai motori
Come un gatto si riscalda
E poi se ne va
E la schiuma nella spugna
Ha negli occhi il parabrezza
Di quell'auto che verrà
E poi se ne andrà
Appoggiato ad un muretto
Mette i sogni nel suo secchio
Si avvicina ai motori
Come un gatto si riscalda
E poi se ne va
E lava lava e lava lava
I vetri di quest'auto blu
Che adesso è ferma per il rosso
E fra un istante sarà già lontana da te
Lava i vetri ed è contento
Non si cura del tormento
Di un lavoro senza senso
Di quello che gli dice "nooo"
e poi se ne va
Ma lui viaggia con la testa
si rifugia nell'infanzia
quando ancora il futuro
era la felicità
la felicità
E si apre si apre il finestrino
E lentamente la manina
Fa cadere una monetina
Il primo euro per il lavavetri "olé"
Ma un violento ed improvviso
Temporale di stagione
Lava gli occhi al lavavetri
Gli sussurra cose strane
E poi se ne va
E lava lava e lava lava
Il cuore di quest'uomo in blu
Che adesso è appeso al privilegio
E tra un istante
Sarà già caduto "olé"
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