Eri bella
Ivan graziani
Era strana la tua casa, alta come un palazzone si stagliava contro il cielo, dietro un grigio muraglione e un albero gigante, che arrivava al primo piano tutto rosa in primavera, come le dita di una mano. E il nastro della strada, bianco e silenzioso alla luce della luna, diventava luminoso di fosforo e di miele si accendeva nella sera per i nostri appuntamenti giù al Campo della Fiera e restavamo lì a parlare accanto ai tuoi cancelli e a volte i fari delle auto ti illuminavano i capelli Eri bella, eri bella più bella, eri bella eri bella, bella… Ricordo poi tuo padre, poverino sempre curvo sopra i conti dentro quel suo botteghino sempre pronto ad approfittare degli sbagli di qualcuno sempre pronto a non guardare in faccia mai nessuno e se penso un po' a te, così sensibile e leale nata in mezzo a quella gente, io ci sto ancora male.
Eri bella, eri bella più bella, eri bella eri bella, bella… Vedi non è stata né una guerra né una calamità a dividere noi due, ma una scuola di città sai non c'è una spiegazione e forse mai ce ne sarà quando il vento soffia forte, tutto passa e va. Ma se penso un poco a te, così sensibile e leale in mezzo a questo sporco mondo io ci sto ancora male.
Eri bella, eri bella più bella, eri bella eri bella, bella…
Eri bella, eri bella più bella, eri bella eri bella, bella… Vedi non è stata né una guerra né una calamità a dividere noi due, ma una scuola di città sai non c'è una spiegazione e forse mai ce ne sarà quando il vento soffia forte, tutto passa e va. Ma se penso un poco a te, così sensibile e leale in mezzo a questo sporco mondo io ci sto ancora male.
Eri bella, eri bella più bella, eri bella eri bella, bella…
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