La moda nel respiro
Lucio battisti
"La moda è generosa", pensi
cade più docile delle mura,
più facile dei bastioni:
ai tuoi piedi, sciolta la chiusura.
Dici i Greci, e pensi sono pieghe,
son colori i Fenici,
e i Macedoni fibbie,
intimi i Latini.
"La moda è generosa", pensi
meglio di un pugile si risolleva
più agile perde i sensi
crolla in pezzi senza alcun patema.
Dici i sogni e pensi ai bottoni,
son asole i risvegli,
e gli scolli effusioni, e spacchi gli sdegni.
E chi teme la moda è immerso in essa comunque
e d'essa intriso come un cardo dal gambo reciso.
E dici è molto comoda se esclude
sempre di presentarsi in figure,
in tagli, forme e positure,
immediatamente tutte nude.
Così che quando passa questo eccesso
ci pare non avere perso nulla,
ci pare non avere perso il tempo
che la nudezza sbriciola e maciulla.
Dici la via di mezzo, ecco la via
quella percorsa dai ragazzi alteri
che vanno a divertirsi nei misteri,
spiegabili perché non intralciati,
dai cupi sedimenti dei passati.
Mi dici il mezzo giro,
quello che va di moda, dei tuoi fianchi
gli occhi totali, come elianti
la spossatezza semplice, formale,
ed un rilassamento collegiale.
Come se intorno a noi,
in curvi corridoi,
i disciplinatori,
le studentesse e gli studenti, rapinatori del momento d'oro,
consumassero un lusso di moine,
un rimandare sempre all'anno dopo,
frenetici in unj ballo senza scopo.
Noi nella stanza accanto
e la moda cambiava nel respiro,
il nostro che cambiava ogni tanto.
cade più docile delle mura,
più facile dei bastioni:
ai tuoi piedi, sciolta la chiusura.
Dici i Greci, e pensi sono pieghe,
son colori i Fenici,
e i Macedoni fibbie,
intimi i Latini.
"La moda è generosa", pensi
meglio di un pugile si risolleva
più agile perde i sensi
crolla in pezzi senza alcun patema.
Dici i sogni e pensi ai bottoni,
son asole i risvegli,
e gli scolli effusioni, e spacchi gli sdegni.
E chi teme la moda è immerso in essa comunque
e d'essa intriso come un cardo dal gambo reciso.
E dici è molto comoda se esclude
sempre di presentarsi in figure,
in tagli, forme e positure,
immediatamente tutte nude.
Così che quando passa questo eccesso
ci pare non avere perso nulla,
ci pare non avere perso il tempo
che la nudezza sbriciola e maciulla.
Dici la via di mezzo, ecco la via
quella percorsa dai ragazzi alteri
che vanno a divertirsi nei misteri,
spiegabili perché non intralciati,
dai cupi sedimenti dei passati.
Mi dici il mezzo giro,
quello che va di moda, dei tuoi fianchi
gli occhi totali, come elianti
la spossatezza semplice, formale,
ed un rilassamento collegiale.
Come se intorno a noi,
in curvi corridoi,
i disciplinatori,
le studentesse e gli studenti, rapinatori del momento d'oro,
consumassero un lusso di moine,
un rimandare sempre all'anno dopo,
frenetici in unj ballo senza scopo.
Noi nella stanza accanto
e la moda cambiava nel respiro,
il nostro che cambiava ogni tanto.
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