Piano inclinato
Mariella navaqui dentro una tagliola
in cui nessuno viene
questo respiratore e gli aghi nelle vene
sono le catene
Resto in equilibrio
fermo a metà fune
non torno indietro no
non sono rassegnato
mi aggrappo scivolo
su questo piano inclinato
Perché voglio vivere
e vivere ancora
oltre questo odore acre
che brucia nella gola
perché voglio vivere
e ricominciare
con i miei pochi anni
e quel tanto che ho da fare.... ah!
Potessi raggiungere i piedi del letto
sfondare il guard rail di un viaggio maledetto
stroncare le quattro stronze lettere in fila
che tolgono forza asciugano la saliva
rugando, macchiando, spaccando la pelle
che sputa quel sangue veleno ribelle
intanto il mio corpo diventa nemico
mostrando l'abisso dove mi dirigo
Sulla strada vado
lentamente cado
in quella nera palude
sotto una notte fuoco
che mette fuori gioco
e la mia alba esclude
Ma io voglio vivere
e ricominciare
dalle mie lenzuola
un paracadute per volare
voglio sopravvivere
e saltarne fuori
trovatemi la cura
e svegliate quei dottori.... ah!
Mi muovo più piano lungo questa discesa
contro di me l'aria è ferma si è arresa
da qui mi dimeno ne sono capace
ma sbatte le ali quel tempo rapace
mi punge mi stritola dentro le ossa
lo sento lo prendo ed è come una scossa
o è l'ultimo sintomo per essere vivo
in questo silenzio bagno gli occhi e cammino
tra affanno di passi, rintocchi, respiro
e febbre compagna e nient'altro vicino
a pulirmi le labbra dell'ultima piaga
in questo sudore ogni immagine annega
e appari di fronte sei netta e presente
ti sfido guerriero in questa camera ardente
ti vedo spietata assassina ti ho in pugno
seduco te adesso perché ne ho bisogno
per quella tua culla di tela di ragno
sto quasi pregando e più non mi vergogno
stringo i miei denti siamo qui faccia a faccia
io grido la vita e tu allarghi le braccia
in questo reparto confine del mondo
e quel muro di occhi che ci fa da sfondo
in questa battaglia cosa credi che perda
son pronto se vuoi