Vinicio capossela

Marcia del camposanto

Vinicio capossela
E lo portaron al Camposanto
gonfio di birra
senza rimpianto
se lo portaron
seduto in trono
quattro becchini
al passo lento del perdono
due passi avanti
tre passi indietro
sotto la luna livida dello spineto
la cinciallegra
rimase affranta
il gallo dorme
e la civetta canta

nelle pannocchie
tra il frumentone
passò il bastone curvo della processione
la cornacchia
gracchia alla macchia
la gazza luccica
sul becco del trombone
e per la lagna
della malogna
che non portasse un'altra volta la scalogna
l'arciprete
non volle messe
e solo un tocco al sacrestano gli concesse
e la buonanima
di Materdomina
soffia nel mantice della fisarmonica
la marescialla
zoppa di guerra
balla la polka
della stampella
nel tabernacolo
del camposanto
la mammanonna lo depose come un
guanto
dentro la cassa
porta il tesoro
e sopra gli occhi
due zecchini d'oro

e per la Grazia
del suo Mistero
e per la cantica e la tremola del cero
dalle stelle
sparte in cielo
la luna venne
col suo manto nero

gli tolse gli occhi
gli tolse il pianto
che non portasse l'amarezza dentro il campo
si prese in cambio
l'or zecchino
e lo brillò nell'oro in bocca del mattino

e per la Grazia
dello zecchino
brillò più forte l'oro in bocca a quel mattino

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