Parole parole
Alberto lupoti guardo ed è come la prima volta.
Che cosa sei,
che cosa sei,
che cosa sei.
Non vorrei parlare.
Che cosa sei.
Ma tu sei la frase d'amore
cominciata e mai finita.
Non cambi mai,
non cambi mai,
non cambi mai.
Tu sei il mio ieri, il mio oggi.
Proprio mai.
E il mio sempre, inquietudine.
Adesso ormai ci puoi provare,
chiamami tormento, dai,
già che ci sei.
Tu sei come il vento
che porta i violini e le rose.
Caramelle non ne voglio più.
Certe volte non ti capisco.
Le rose e violini,
questa sera raccontali a un'altra.
Violini e rose, li posso sentire
quando la cosa mi va, se mi va.
Quando è il momento e dopo si vedrà.
Una parola ancora.
Parole, parole, parole.
Ascoltami.
Parole, parole, parole.
Ti prego.
Parole, parole, parole.
Io ti giuro.
Parole, parole, parole, parole, parole,
soltanto parole, parole tra noi.
Ecco il mio destino, parlarti,
parlarti come la prima volta.
Che cosa sei,
che cosa sei,
che cosa sei.
No, non dire nulla,
c'è la notte che parla.
Che cosa sei.
La romantica notte.
Non cambi mai,
non cambi mai,
non cambi mai.
Tu sei il mio sogno proibito.
Proprio mai.
È vero, speranza.
Nessuno più ti può fermare,
chiamami passione, dai,
hai visto mai.
Si spegne nei tuoi occhi la luna
e si accendono i grilli.
Caramelle non ne voglio più.
Se tu non ci fossi
bisognerebbe inventarti.
La luna ed i grilli
normalmente mi tengono sveglia,
mentre io voglio dormire e sognare
l'uomo che a volte c'è in te, quando c'è.
Che parla meno, ma può piacere a me.
Una parola ancora.
Parole, parole, parole.
Ascoltami.
Parole, parole, parole.
Ti prego.
Parole, parole, parole.
Io ti giuro.
Parole, parole, parole, parole, parole,
soltanto parole, parole tra noi.
Che cosa sei.
Parole, parole, parole.
Che cosa sei.
Parole, parole, parole.
Che cosa sei.
Parole, parole, parole.
Che cosa sei.
Parole, parole, parole, parole, parole,
soltanto parole, parole tra noi.