Il settimo secondo
Alex antonovTi porto rime levigate con la fresatrice
E successivamente le sminuzzo con il cutter
E si avvicina il dunque e c'ho le spalle curve
E mica riesco a stare dritto sento il panico
Quale manico ? sono a casa e me ne sto sul tavolo
In un limbo con gli angeli che mi guardano
Mi offrono un passaggio ma li caccio declinandolo
Con gli amici qua si prova diffidenza in fondo
E con le donne la mia insicurezza gliela infondo
Non ho preteso troppo cos'ho preteso in fondo?
Di non giocare e diventare campione del mondo?
A me non sembra molto ho mille ansie
E anche qualche stronzo che vorrebbe farmi dire grazie
Mani stanche per la terra poco fertile
Vecchio faccio uno scalino e mi si rompe il femore
Io sono l'uomo da sposare ma sposare
Sta a significare complicazioni che non voglio affrontare
Settimo anno? (no) settimo giorno? (no)
Io ti parlerò di crisi ma del settimo secondo
Situazione tra drammatica e ridicola
Siamo quattro scemi e si bestemmia per stare in edicola
Edizione straordinaria leggiti i miei testi
Perchè dovresti intravederci tutti i miei complessi
E certi vizi vanno ammessi si, una bestemmia
In un mio pezzo mi darebbe dei tormenti, e sai
Non capisco se è una fede con i suoi riflessi
Od una serie di ragionamenti convenienti
Fatto sta che non ce la vorrei siamo onesti
Non mi accontenti ho visto troppi pochi alberghi
Bilanciamenti falliti lasciano i segni
E confondo queste tipe con gli annessi momenti e se mi senti
Vedi le mura di un vecchio borgo
Death around un corno ciappe agli angoli di un forno
E di giorno vesto come klaus davi
Che vado a quattro matrimoni quindi ad otto funerali
Avessi un tasto per la vita come con il mivar
Riavvolgo il nastro e mi riguardo i griffin in cucina
Con il filo interdentale vado sul molare
Ma mi taglio e dopo poco beh comincio a sanguinare
E mi gira la testa pensare che stamani
Ho scritto la mia rima indiscutibilmente più bella
E l'ho persa segnata su un foglietto verde menta
Sarà caduto dalla tasca destra
Mani in tasca per istinto e per ricerca, siamo
Mano nella mano gioco da villano e sta lontano
Al contadino tu non far sapere
Che è buona la formaggia sulle pere ti voglio bene
Ma non capisco ciò che dici le tue parole
Mi lasciano senza emozione e fa attenzione
Che la mia scala di valori scivola se piove
E ho solo scale di valore perchè gioco a poker
E tu chiamami alessanto vivo in un branco
Con la luce puntata da qualcheduno in alto
Un puntino marrone su un panno bianco
Stanco tu ti chiedi se ti sto ascoltando
Mi stai ascoltando? io invece non ascolto molto
Mi deconcentro dopo il settimo secondo
Stai aspettando? io invece non aspetto molto
Aspetto troppo il settimo secondo