Venticinque
Apeson prigioniero dei miei guai
mi chiedo che ne sai
se non vivi mai come noi
resta a guardare quanto vuoi
fintanto che puoi
goditi il meglio della vita che hai
da ragazzino avevo troppi progetti
pensavo che la vita fosse starsene ai parchetti
senza complessi in mente solo i successi
mica pensavo ai possibili compromessi
giravo a random senza una meta precisa
e ogni imprevisto era un avventura improvvisa
per ogni sbaglio quasi sempre una scusa
ed ogni accusa svaniva tra complici sguardi d'intesa
mia madre confusa osservava distante
le stranezze di un adolescente di belle speranze
da parte mia troppi interessi molteplici sogni sparsi
difatto impossibili a realizzarsi
sempre spontaneo nei modi e nei gesti
vivevo drammi che a pensarci adesso mi sembrano scherzi
tra passi falsi e comportamenti forse da evitarsi
senza mai paranoie ne rimorsi
rit 2 volte
2000 giorni passati dai miei vent'anni
il tempo si è fatto avaro e comincia a condizionarmi
scandisce il passo dei miei giorni
e senza che riesca a oppormi
mi adeguo al ritmo che cerca di darmi
sai che non tengo più il passo dei miei programmi
e non trovo momenti per distrarmi e rilassarmi
vorrei sbagliarmi in proposito ma qui nulla è logico
e se è vento a sfavore lo intuisci subito
a volte penso di non essere all'altezza
mi manca la saggezza e quel briciolo di scioltezza
ragiono come un ragazzino che si stressa stranito in una situazione fattasi complessa
ma non importa come stai conta quello che fai
tocca affrontarli i chiaroscuri dei tuoi giorni bui
sono passaggi obbligati in cui 6 costretto
l'esatto contrario di ciò su cui avresti scommesso
rit 6 volte