Cenere
Artica
Presto al vento donerò le ultime parole
Il fuoco il tempo spezzerà
E tornerò alla terra
Senti ancora, voci tremare
Il sangue è pioggia, sulle tue mani...
Quanti sguardi immobili hai donato al nulla?
Con quanti corpi porterai l'inverno in primavera?
Senti ora, echi lontani cenere sparsa: Foglie cadute...
Le danze della morte son vanità dell'uomo:
Un'ombra che combatte la propria nullità
Ma tu non puoi restare immobile,
Devi patire, devi morire.
Cade dalle mani, terra sulle labbra
Il fuoco mi consuma, strappa via la pelle,
Le urla, le risa...non sei il vero
Non sei il puro, tu non esisti!
Non hai senso...
Tu non esisti!»”
Il fuoco il tempo spezzerà
E tornerò alla terra
Senti ancora, voci tremare
Il sangue è pioggia, sulle tue mani...
Quanti sguardi immobili hai donato al nulla?
Con quanti corpi porterai l'inverno in primavera?
Senti ora, echi lontani cenere sparsa: Foglie cadute...
Le danze della morte son vanità dell'uomo:
Un'ombra che combatte la propria nullità
Ma tu non puoi restare immobile,
Devi patire, devi morire.
Cade dalle mani, terra sulle labbra
Il fuoco mi consuma, strappa via la pelle,
Le urla, le risa...non sei il vero
Non sei il puro, tu non esisti!
Non hai senso...
Tu non esisti!»”
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