Riascoltando gli zingari felici
Claudio lolliquanta malinconia
nell'attacco arioso del sax
quanta via
fatta dagli anni della nostalgia
quanta vita
riemersa ma vaga
una sola fitta strana
uno struggimento
nel movimento ampio del sax
che risoffia la sua fiammata
e riapre la ferita d'ogni giornata.
Claudio, sapessi
verso il mare
mentre il passo trasale
e i brividi
arrivano ai denti
come la canzone dei tuoi zingari
che suona più nel petto che nel sole
come i lividi
il languore e lo smarrimento
che risuona dentro
nel solco del cuore.
Claudio, quello non fu
il sogno di un momento
e fu l'amore
fu il sogno vero
fu il vento
di cambiare con la testa
il cuore la gioia
di fare della gioventù un portento.
No, venuta su in mezzo alle bombe
generazione
contro il muro dei padri schiantata
educata a un dolore senza amore
a sparare nello specchio
aizzata
per una giustizia di strada sbarrata.
non fosti
il sogno di un momento
generazione.
Claudio, sapessi
quanta malinconia
nel sax
che risoffia la sua fiammata
e riapre la ferita d'ogni giornata
per quegli anni già pieni d'energia
per la speranza comune a ogni cuore
che risuona più nel petto che nel sole
come i lividi, il languore e lo smarrimento
stracciata nel vento col suo amore.
Claudio, ricanta la nostra canzone
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