Lo, mario e le rane
Goran kuzminacAnzi quasi diciassette
Che suo padre disse:
Esco a comperare le sigarette
Ma nessuno l'ha più visto
E la mamma poveretta
Incollata alla finestra
Ogni notte lei lo aspetta.
Mezzogiorno con le rane
Per giocare dentro al fosso
Il companatico nel pane
Grandi orecchie e ciuffo rosso
Lui non ci vedeva bene
Non portava mai gli occhiali
Mi parlava di ragazze sempre
Brutte e un po' banali
Sua sorella poco seno
In mille guai s'innamorò
Uno scherzo in mezzo al fieno
Se alla prima ci restò
Non sapendo cosa fare
Si rivolse a padre pio
Per la colpa da espiare
Mentre mario era già zio
Mezzogiorno con le rane
Per giocare dentro al fosso
Il companatico nel pane
Grandi orecchie e ciuffo rosso
Lui non ci vedeva bene
Sempre il naso controvento
Ma era il mio migliore amico
L'ho difeso contro cento
Poi ricordo il nodo in gola
Col biglietto alla stazione
La mia idea era una sola
Di sfondare nella canzone
La corriera partì in fretta
Salutai dal finestrino
Quella vita troppo stretta
Mi ubriacava come il vino
Non ci siamo più rivisti
Poche frasi dagli amici
Mesi allegri e giorni tristi
Compleanni un po' infelici
Ma ritorno quando posso
Nella testa ho cose strane
E ti aspetto dentro il fosso
Per giocare con le rane