Il vortice
Marlene kuntz
Non è facile riuscire a descrivere il tipo di sensazioni che produce tutto questo groviglio in cui mi trovo ora.
Dovrei porre a premessa che il loro rivelarsi alla mia sensibilità non avvenne in un particolare istante, ma s'irradiò maestoso volta dopo volta, diventando unica ricorrente esperienza globale di anima e corpo.
E che nel corso degli anni ho imparato ad affrontare con ragionevole ottimismo il superamento di ogni nuova cateratta che opponevo allo scorrere della fiumana.
L'impeto degli eventi sempre più ha gonfiato i suoi muscoli lavorando sui millimetri della mia acquiescenza complice e raggiungendo anfratti inesplorati e nascosti, avviluppandomi nella sua tensione centripeta e sparpagliandomi con la sua occasionale necessità centrifuga.
Da un certo punto in poi riesco eventualmente a intuire il definirsi liberatorio di una volontà chiara e consapevole: essere vibrazione attiva di un vortice assoluto partecipare ai fervori di un'effervescenza irriducibile, per condurre i miei sensi all'apogeo e per liberare il mio corpo dalle occlusioni mentali e reali carpire ogni segreto, accondiscendere a ogni postulato, rendermi cavia da esperimenti per vestirmi di istintività animale inebriante e offrire il frutto della mia passione a ogni nuovo banchetto.
Potete dunque intuire il lento e inesorabile cammino di questa mia esperienza, che in certo senso fino a ieri è arrivato, così come ve l'ho raccontato.
Oggi però Paolo e Dodi hanno portato il cane: noi tre ci siamo guardati e abbiamo subito capito che qualcosa di nuovo stava per succedere...Ed è successo!
Dovrei porre a premessa che il loro rivelarsi alla mia sensibilità non avvenne in un particolare istante, ma s'irradiò maestoso volta dopo volta, diventando unica ricorrente esperienza globale di anima e corpo.
E che nel corso degli anni ho imparato ad affrontare con ragionevole ottimismo il superamento di ogni nuova cateratta che opponevo allo scorrere della fiumana.
L'impeto degli eventi sempre più ha gonfiato i suoi muscoli lavorando sui millimetri della mia acquiescenza complice e raggiungendo anfratti inesplorati e nascosti, avviluppandomi nella sua tensione centripeta e sparpagliandomi con la sua occasionale necessità centrifuga.
Da un certo punto in poi riesco eventualmente a intuire il definirsi liberatorio di una volontà chiara e consapevole: essere vibrazione attiva di un vortice assoluto partecipare ai fervori di un'effervescenza irriducibile, per condurre i miei sensi all'apogeo e per liberare il mio corpo dalle occlusioni mentali e reali carpire ogni segreto, accondiscendere a ogni postulato, rendermi cavia da esperimenti per vestirmi di istintività animale inebriante e offrire il frutto della mia passione a ogni nuovo banchetto.
Potete dunque intuire il lento e inesorabile cammino di questa mia esperienza, che in certo senso fino a ieri è arrivato, così come ve l'ho raccontato.
Oggi però Paolo e Dodi hanno portato il cane: noi tre ci siamo guardati e abbiamo subito capito che qualcosa di nuovo stava per succedere...Ed è successo!
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