Le mie grida
Radici nel cemento
Buongiorno vostro onore, non ho più niente da dire
Solo un pugno di parole poco più di una morale
impossibile è pensare che l'esempio della morte
possa forse l'uomo un giorno migliorare
sei tu il giusto, sei tu il vero, è ormai l'unico pensiero
una sedia, una siringa, l'arma per il prigioniero
è più facile pensare il miglior modo per morire
che scoprire qual'è in fondo un male
non può esser così facile decidere di me, di una vita
non puoi avere l'illusione di non esser come me, un omicida
la tua legge sì è assassina, la tua legge è come te, solo ira
solo ira ed il tuo odio son verdetto su di me
sole le mie grida.
Dalle mani della sorte tu hai strappato la mia morte
appesa alle tue dita come un filo la mia vita
se di un crimine nascosto, ti è rimasto un pò il sapore
avrai il perdono del tuo signore.
Non puoi negarmi di vivere, vivere...
cosa vuoi tu dimostrare, cosa pensi di insegnare
cosa credi di ottenere, tu, mandandomi a morire
un traguardo, una vittoria, la tua mèta senza gloria
la vergogna che ritorni ancora.
Il cordone ombelicale che mi lega alla natura
non può essere reciso da una stupida paura
dal timor che la presenza, la mia vita è resistenza
sia motivo e causa di ogni male.
La tua pena è una sconfitta su di te, non su di me, sul tuo io
la mia colpa è la tua colpa nel non chiederti un perchè, un solo motivo
fai tu ora scorrer sangue come me prima di te, tu ed io
siamo vittime e assassini, il tuo credo è assurdità come assurdo è il mio.
Il colore della toga che ti copre di potere
è lo stesso del vestito che indossava un tempo il boia
se la storia si ripete, così è oggi come allora, mille volte morirò io ancora.
Non puoi negarmi di vivere, vivere...
quel che riesci a generare è solo odio con il tuo odiare
quel che riesci ad ottenere è solo morte con il tuo punire
povero uomo, solo uomo sei tu, ti credi un dio
non puoi negarmi di vivere, vivere...
Solo un pugno di parole poco più di una morale
impossibile è pensare che l'esempio della morte
possa forse l'uomo un giorno migliorare
sei tu il giusto, sei tu il vero, è ormai l'unico pensiero
una sedia, una siringa, l'arma per il prigioniero
è più facile pensare il miglior modo per morire
che scoprire qual'è in fondo un male
non può esser così facile decidere di me, di una vita
non puoi avere l'illusione di non esser come me, un omicida
la tua legge sì è assassina, la tua legge è come te, solo ira
solo ira ed il tuo odio son verdetto su di me
sole le mie grida.
Dalle mani della sorte tu hai strappato la mia morte
appesa alle tue dita come un filo la mia vita
se di un crimine nascosto, ti è rimasto un pò il sapore
avrai il perdono del tuo signore.
Non puoi negarmi di vivere, vivere...
cosa vuoi tu dimostrare, cosa pensi di insegnare
cosa credi di ottenere, tu, mandandomi a morire
un traguardo, una vittoria, la tua mèta senza gloria
la vergogna che ritorni ancora.
Il cordone ombelicale che mi lega alla natura
non può essere reciso da una stupida paura
dal timor che la presenza, la mia vita è resistenza
sia motivo e causa di ogni male.
La tua pena è una sconfitta su di te, non su di me, sul tuo io
la mia colpa è la tua colpa nel non chiederti un perchè, un solo motivo
fai tu ora scorrer sangue come me prima di te, tu ed io
siamo vittime e assassini, il tuo credo è assurdità come assurdo è il mio.
Il colore della toga che ti copre di potere
è lo stesso del vestito che indossava un tempo il boia
se la storia si ripete, così è oggi come allora, mille volte morirò io ancora.
Non puoi negarmi di vivere, vivere...
quel che riesci a generare è solo odio con il tuo odiare
quel che riesci ad ottenere è solo morte con il tuo punire
povero uomo, solo uomo sei tu, ti credi un dio
non puoi negarmi di vivere, vivere...
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