L'incendio
Ratti della sabina
E venne una notte
a distruggere il grano
scendendo dal monte, giù dall'altopiano
il mostro di fuoco dagli occhi assassini
a mangiare il lavoro dei contadini
lasciandosi dietro deserto e abbandono
bruciando il futuro dei figli,
dei figli dell'Uomo.
nè falce, preghiera o sudore
nè pioggia, speranza, coraggio o dolore
riuscirono a fermare la rabbia cattiva
del rogo e dell'odio che lento cresceva
e vennero i figli della guerra e del male
a nutrire la bestia, l'egoismo occidentale.
a distruggere il grano
scendendo dal monte, giù dall'altopiano
il mostro di fuoco dagli occhi assassini
a mangiare il lavoro dei contadini
lasciandosi dietro deserto e abbandono
bruciando il futuro dei figli,
dei figli dell'Uomo.
nè falce, preghiera o sudore
nè pioggia, speranza, coraggio o dolore
riuscirono a fermare la rabbia cattiva
del rogo e dell'odio che lento cresceva
e vennero i figli della guerra e del male
a nutrire la bestia, l'egoismo occidentale.
E quando l'incendio fù ormai troppo grande
per esser domato là sulle montagne
nelle campagne dove tutto era nero
la gente confuse il falso col vero.
Non c'era più un sogno, nè idea nè ideale
ormai tutto era nero
ormai tutto, tutto era uguale.
Grazie ad un tetro miraggio
dal fuoco nascosto
l'uomo illuso era attratto
e divorato dal mostro
chissà se il buon senso ucciderà la creatura
del calore e delle fiamme caccerà la paura
chissa' se il futuro spegnerà questo incendio
caccerà questo male figlio del '900
chissà se il futuro spegnerà questo incendio
caccera' questo male,
male del '900.
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