L'ultimo dei sogni
Ratti della sabinavuoto e pieno di parole già discusse
e si è fermato pure l'ultimo dei sogni
in un campo tra i rifiuti e le promesse.
Sono passate mille notti e mille giorni passeranno
fra le nuvole di fumo cancellano i colori
e nei cunicoli coperti dal nero del silenzio
dove il vento neanche passa e ogni luce muore dentro.
E per le strade abbandonate dove ogni età non si è fermata
nei quartieri avvelenati che nasconde ogni città
c'è chi grida e chi ormai tace e chi è stanco d'aspettare
e chi sotto le macerie non sa più che cosa è il sole.
Sono lacrime del tempo che nessuno può asciugare
sono favole proibite per bambini senza nome
e sono fiori che hanno perso di profumo e di colore
sono vele senza vento che non sanno dove andare.
E sotto un cielo fatto a pezzi dalla legge dell'inganno
son cadute le speranze come pioggia dentro il mare
come luci ormai tradite da un futuro che non nasce
che si copre di paura e nel niente poi sparisce.
E si son perse le illusioni fra montagne di parole
sotto muri di tristezza che nascondono la fine
e nelle case di cartone dove fortuna non è entrata
dove le vite sono ombre che anneriscono la strada.
Non c'è fuoco che dia luce a passaggi sconosciuti
non c'è stella che risplenda sopra viaggi malandati
ma è solo terra sopra terra che da polvere e dolore
è solo l'ultimo dei sogni che a poco a poco muore.
E non rimangono che occhi a cercare un po' di sole
dietro passi senza forza di destini andati a male
e non rimangono che mani dentro mani da scaldare
che si stringono alla vita e che non vogliono cadere.