Caneda

Alice

Caneda
Signore e signori, l'angelo da un'ala sola è qui.

Alice non abita più qui, il coniglio bianco l'ha corrotta con del gin, il paese delle meraviglie è così lontano e il paradiso non è qui!
Alice non abita più qui, il coniglio bianco l'ha portata fino a lì, il paese delle meraviglie è così lontano, forse un giorno tornerà!

Sdraiata al sole, appoggiata alla morte, per ore dentro una lattina, provava un cuore sopra un fiore, faceva l'amore a novanta il suo destino mentre il mondo era in declino, dopo l'alcool dopo l'ero solo un sogno, un goccio in più un uomo in meno un bacio folle sogno un treno tutti cotti della principessa, ma lei aveva prima chiuso col mondo poi con se stessa.
Era una rosa in una fogna, una bestemmia a messa, aveva il cuore barbaro, una tigre di zucchero, la chiamava puttana chi non aveva mai il suo cuore ma solo in mano una sottana.
I marciapiedi chiedono ancora di lei, i baracchini che chiudevano alle sei, gli spazzini che non dormono mai, gli sbirri in cerca di guai, chi se la scorda? Un cliente mi ha chiesto di te, ma Alice è morta.

Soffici cosce per la droga sogni fatti di coca una figlia senza famiglia, chi cercava di amarla moriva sotto i suoi no, promesse lunghe una notte, adesso basta smetto, tracce di sangue nel sesso, mattine senza un tetto, Alice resta qui fuori fa freddo, voglio solo amarti non portarmi il resto, sono ancora le tre, per morire è presto, non tornare resta lì qui pure Brando è morto, mi mancano i tuoi fiori che portavi come ori, anche se morivi i tuoi sorrisi, per un bacio sulla guancia scordavo gli affari, cicatrici sotto occhiali scuri, oh sì, di notte era la luna, i suoi uomini le stelle, la strada la sua droga, quando piangeva pioveva davanti a un figlio moriva mentre la morte rideva ma lei gli strizzava l'occhio perché sapeva.

Encontrou algum erro na letra? Por favor envie uma correção clicando aqui!