Gli zingari
Giorgio consoliniFiglio di Boemia.
Dimmi, tu perchè
sei venuto qui?
Quando mi stancai
dell'Andalusia.
E tu vecchio dimmi, come fu?
La mia terra ormai non esiste più.
I cavalli son stanchi
nell'umida sera
ma la folta criniera
sembra il vento invocar.
Stan gli zingari attorno
alle fiamme splendenti
destan ombre giganti,
nel chiarore lunar.
Palpita allor
la canzon più bizzarra,
nasce dal cuor
quel vibrar di chitarra.
Questo è il canto di chi
non conosce frontiera,
è l'ardente preghiera
del gitano che va.
Dimmi, dove vai?
Tornerò in Boemia,
me ne andrò lontan
per mai più tornar.
E tu, dove vai?
Nell'Andalusia.
Tu perche vuoi piangere cosi?
Io son vecchio ormai e rimango qui.
O Gitano perchè
non rimani stasera,
per la nuova avventura
puoi domani partir.
Resta ancora a cantar
nella notte stellata,
finchè l'alba spietata
faccia il sogno svanir.
Canta che un di
il gran re di Cuccagna
ti regalò
un castello in Ispagna.
Questo è il canto di chi
non conosce frontiera,
è l'ardente preghiera
del gitano che va!