Max manfredi

Notti slave

Max manfredi
Danzi sul tuo cappello a larghe tese
attenta a non cadere, sei sul bordo…
reduce dal calore di un ricordo
tonico come una sauna finlandese.
I ritmi "presettati" sono tanti,
ballerini ne trovi ovunque vai
ma io sono da prendere con i guanti,
non mi abbandono mai.
Non t'ho detto mai quel che volevo:
pomodoro condito? Che bugia!
Non t'ho chiesto mai «quanto ti devo?»
ma sai che cosa sognavo in pizzeria?
Sognavo notti slave, ciàrde sulla neve,
isbe con dentro il samovar.
Sognavo di Ninotchka, sbronze con la vodka,
bevute alla salute dello Zar
e Pietroburgo, e i covi, e chiese come navi…
Molotov, mugichi, Rasputin
e invece genti ignave, cessi con la chiave,
dentro le mie ostaie du belin!
Amo solo le bionde slavate,
e più scialbe sono meglio è.
Odio queste visite guidate
io visito da me (se posso…)
Non t'ho detto mai quel che sognavo…
lo knut e gli stivali: che follia!
Ci vuole altro a vincere uno schiavo
che il talento della fantasia…
Ci voglion notti slave, icone sulle alcove,
coprifuoco come non ne fanno quasi più.
ci voglion balalaiche ma anche balle laiche
e voli sulle troiche di laggiù
Sognavo notti brave, steppe e Balaclave,
foto sulla piazza di Lenin!
Sognavo Majakovskij che mi passa il papiroski,
stesi sulle panche di routine.
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